Produzione
CITTA’ DELLA CULTURA / CULTURA DELLA CITTA’
arch. Diego Farina, arch. Maurizio Bonizzi, arch. Massimo Davi [UXA]
arch. Sergio Fortini [Canapè], arch. Giangi Franz [Unife], arch. Luca Lanzoni [Unife]
in collaborazione con
Comune di Ferrara, Provincia di ferrara, Regione Emilia Romagna, CNA, Mibac, Camera di Commercio, Arci, Italia Nostra, Ordine Architetti di Ferrara, Ferrara Fiere e Congressi, Legacoop
Dati dimensionali
Superficie lorda teatro verdi mq 498 + piazza verdi 840 mq
Cronologia
Dal 03 al 06 Ottobre 2013
Localizzazione
Teatro Verdi di Ferrara
Descrizione
Nell’ambito del progetto citta’ della cultura / cultura di citta’ 2013 è stato realizzato un progetto di riapertura temporanea di Teatro Verdi. www.culturadellacitta.it.
Teatro Verdi è un Bene Comune ormai dimenticato dalla cittadinanza. Il grande progetto di farne un teatro lirico di prova (voluto dal Maestro Abbado) è sfumato e praticamente rimandato sine die (causa crisi economica e stato della finanza pubblica 2013). Oggi il Verdi rappresenta, in una diversa ottica di creatività e ingegno, un’infrastruttura pubblica dalle molteplici potenzialità d’uso.
La sua riapertura temporanea (dal 03 al 06 ottobre 2013) è stata considerata un primo momento di rivitalizzazione e risveglio dell’immobile pubblico “addormentato”, da cui intraprendere una riflessione collettiva da parte della città sul suo destino.
Da spazio addormentato e inattivo da circa 30 anni, da progetto di Teatro per la città, a Teatro di Vita della Città. L’ipotesi più prossima, per lo sviluppo di questo Luogo, potrebbe essere quella di una Piazza Coperta, intesa come spazio pubblico all’interno del quale dar vita sia a piccole attività d’impresa legate alla contemporaneità e ai nuovi lavori sia luogo dello stare. Un’idea di Centro Civico e luogo per la produzione della quotidiana cultura della vita, un lembo sempre aperto nel cuore urbano e pronto a ospitare cittadini e turisti, imprenditori e artisti.
percorso progettuale: privato / pubblico
finalità: visioni sperimentali di riuso temporaneo e rigenerazione urbana di spazi e immobili pubblici “addormentati” a favore di un uso collettivo.
tipo di attività svolte negli spazi: seminariali-artistiche-d’impresa-ludiche.
STORIA DI TEATRO VERDI
La vicenda di “Teatro Verdi” inizia intorno al 1600 con la costruzione del Teatro detto “Accademia degli Intrepidi” su progetto di G.B Aleotti che realizzò, in un vecchio granaio di proprietà del Duca Cesare d’Este, una prima forma sperimentale di teatro. Questo teatro fu il prototipo del più famoso Teatro Farnese di Parma ma, mentre il secondo è giunto ai giorni nostri (ricostruito) il primo si trasformò prima in Teatro degli Obizzi, per poi cadere completamente in rovina ed essere distrutto da un incendio.
A metà dell’Ottocento nacque dunque l’Arena Tosi Borghi, progettata dall’ingegnere Antonio Tosi Foschini, situata nella Piazza dei Cavalli o Piazza Nuova oggi Piazza Verdi ed inaugurata nel 1856.
L’arena nacque con platea scoperta, limitata da una ringhiera ed una sola galleria. Già nel 1857 si eseguirono ulteriori lavori, con la costruzione della copertura in legno e di una seconda galleria ed il rifacimento di scale e parapetti. Caduto il coperto a seguito di una nevicata nel 1871, venne prontamente ricostruito in ferro e vetro e per l’occasione si elevò il boccascena e si realizzarono nuove decorazioni in stucco.
Nel 1913 il teatro fu completamente rifatto; “del vecchio locale – scrive il periodico locale < La Rivista > – non rimane che una parte del muro periferico esterno e il palcoscenico che venne ampliato in altitudine, in larghezza e in profondità”. L’arena Tosi – Borghi (dal nome dei coniugi proprietari), poi divenuta teatro Verdi, vinne ampiamente rinnovata dagli ingegneri Fausto Finzi e Antonio Mazza nel 1912-13. I Progettisti mantennero la struttura circolare tipo arena circondata da due ordini di gallerie. D’impianto semplice ed oggi privo di decorazioni, il teatro è dotato di un ampio palcoscenico purtroppo quasi inutilizzato. Il nuovo teatro, che allora era di proprietà privata, fu inaugurato con l’Aida e visse fino alla Seconda Guerra Mondiale, anni di vivace attività teatrale.
Nel corso della sua vicenda storico-artistica, l’arena rimane sempre un teatro a forte vocazione popolare, luogo di ritrovo e di socializzazione. Come conferma già nel 1883 Aldo Gennari «nel Teatro Tosi-Borghi, ci si va come si vuole, si fuma, si chiacchiera, ci si trova in confidenza con gli amici, e nessuna etichetta obbliga a stare … sulle seste. Ogni spettacolo all’Arena … va sempre bene; la gente di ogni età e condizione ci corre, e ci si diverte». Nato come teatro per la lirica si è trasformato nel tempo fino a chiudere i battenti nel 1986, trascorrendo l’ultimo decennio di vita come luogo per avanspettacolo e teatro di rivista fino a divenire sala cinematografica.
Attorno agli anni 2000 iniziarono, sotto la spinta del maestro Abbado, i grandi lavori per la trasformazione del luogo in Teatro sperimentale per la lirica che mai furono terminati portando al blocco e all’abbandono del cantiere e dei lavori intorno al 2006.
Il cantiere del Teatro è stato aperto in forma parziale e temporanea per la prima volta durante tre giornate dal 03 al 06 ottobre 2013 per mettere in scena un progetto aggregativo dal titolo TEATRO VERDI Smart Land curato da Città della Cultura / Cultura della Città e visibile al sito www.culturadellacitta.it.